Roma
15/16 Settembre - La terza edizione della CorriRoma, la
gara in
notturna di corsa su strada di 11 chilometri organizzata da Italia
Marathon Club, ha lasciato il segno nei cuori degli oltre 3000 podisti
arrivati da diverse regioni italiane e anche dall'estero. Alle 0.30 di
domenica 16 da via di San Gregorio, alle spalle del Colosseo, il
serpentone di colorati runners è partito in direzione
Colosseo, via dei Fori Imperiali, Campidoglio, via delle Terme di
Caracalla e poi dritti sull'Appia Antica, illuminata per l'occasione
dalle fiaccole, ricalcando le orme del grande Abebe Bikila, l'etiope
vincitore della maratona olimpica di Roma '60.
Gara spettacolare per lo scenario unico al mondo così come
splendida gara dal punto di vista tecnico. In campo maschile, per
succedere nell'albo d'oro all'olimpionico di maratona Stefano Baldini
vincitore dell'edizione 2006, la lotta è stata davvero
serrata. Dopo il ritiro del favorito Michele Gamba delle Fiamme Gialle
a pochi chilometri della partenza, quattro atleti hanno condotto
l'intera gara in testa giocandosi la vittoria solo nei metri finali.
Alla fine l'ha spuntata allo sprint il marocchino Laalami Cerqaoui in
33'22 davanti al keniano Dokita Olempayei arrivato praticamente con lo
stesso tempo, terza piazza invece per l'infaticabile podista romano
Giorgio Calcaterra (33'40).
In campo femminile invece prosegue il monopolio del CS Esercito visto
il trionfo della giovane podista palermitana Barbara La Barbera che
succede così nell'albo d'oro a Vincenza Sicari, vincitrice
delle prime due edizioni. La 23enne podista dell'Esercito ha condotto
l'intera gara in testa senza lasciare possibilità alle altre
di poter attaccare la testa della corsa e alla fine ha vinto in 39'30
distaccando di oltre un minuto e mezzo la polacca Ewa Wojcieszek
(41'08); terza piazza per Roberta Boggiatto (41'23).
Sorprendente la performance di Abdifatah Dhuhulow, 26enne atleta nato
in Somalia, mutilato ad una gamba all'età di 10 anni, che ha
corso con una protesi alla gamba chiudendo gli 11 chilometri in 46'30.
In gara, tra gli altri, anche Alberto Rubino, l'atleta autistico del
Progetto Filippide accompagnato da Nicola Pintus, l'azzurra di
pentathlon moderno Marianna Videtta, il volto noto del TG2 Dario
Laruffa.
Alla fine della gara, in via di San Gregorio, l'antica Via Triumphalis,
cerimonia di premiazione alla presenza del presidente della Maratona di
Roma Enrico Castrucci, del delegato del sindaco per lo sport Gianni
Rivera, del presidente della Commissione sport del Comune Franco
Figurelli, del vice presidente della Commissione sport della Regione
Lazio Enzo Foschi, del presidente del CONI provinciale Riccardo Viola e
del consigliere dell'ambasciatore etiope a Roma Melaku Beide.
Roma
15/16 Settembre - Non poteva
che essere il Colosseo lo scenario ideale per accogliere 3000
gladiatori moderni, alias runners, che hanno preso parte e sono stati
parte di quell'incredibile sogno ad occhi aperti, che solo la fatica ha
reso reale, con start da via di San Gregorio, alle ore 0:30 di domenica
16.
Il percorso di 11 km, artatamente segnato dalle fiaccole ad indicare la
strada, ha ricalcato parte del tracciato della maratona olimpica di
Roma 1960 che vide la vittoria di Abebe Bikila il quale a braccia
alzate varcò l'arco di Costantino.
A rendere il tutto più duro i sampietrini che, in molti
tratti, hanno creato non pochi fastidi nonché la forte
umidità che, fin dai primi metri, ha fatto scendere non
poche gocce di sudore rendendo arduo tirare qualche scherzo al
cronometro. A ciò bisogna aggiungere che terminata la prima
faticosa salita è stato necessario attendere oltre 2 km,
ossia fino al sesto, i primi agognati rifornimenti.
La gara maschile ha visto protagonisti indiscussi quattro atleti che si
sono dati battaglia sino ad un passo dal traguardo; al termine della
competizione l'ha spuntata, per un soffio, il marocchino Laalami
Cerqaoui, con il tempo di 33´22.
La gara femminile, invece, è stata letteralmente dominata da
Barbara La Barbera che ha fatto fermare il cronometro sui
39´30.
Potrebbe sembrare tuzioristico soffermarsi su quanto l'intero percorso
sia ricolmo di quel fascino che solo la Roma antica è capace
di trasmettere ma come non lasciarsi rapire dai Fori Imperiali, dal
Campidoglio, dal Teatro di Marcello e, non ultima, dalla Appia Antica
strada carica di storia e di magia.
Una "Notturna" d'eccezione che precede un'alba di sogni che ancora
devono essere sognati e di emozioni che ancora devono essere provate.
Roma, caput mundi, ha, come esempio, un atleta, un uomo che non si
è mai arreso, che ha combattuto contro il destino che lo
voleva paralizzato proprio a quelle gambe che tante soddisfazioni gli
avevano dato, un eroe eterno che gli occhi di tutti gli sportivi del
mondo ricorderanno sempre attraversare le strade detentrici della
storia a piedi nudi.
Il cassetto del cuore è gremito di sogni ma, con grande
umiltà ed immenso onore, questa notte magica mi ha permesso
di aprirlo.
Un abbraccio a tutti i cuori podisti.
Tra i tremila che hanno
sfilato lungo il percorso romano intriso di storia e magia c'era anche
il concano Vittorio Ricci. Accompagnato dalla sua metà
Francesca, dalla neo-runner Viviana (foto) e sotto lo sguardo vigile
del "portatore sano" di runninghite, Vittorio ha domato la fatica e
dato il meglio di se su un tracciato tutt'altro che facile. Alla fine
il nostro podista ha terminato 361° (su 3.000 partecipanti) con
il tempo di 48'19'' riuscendo, tra l'altro, a chiudere come primo della
sua società, l'Atletica Venafro.